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Taddäus Flugbeil sghignazza

Taddäus Flugbeil sghignazza come un pinguino morto dall'alto di Hradčany. Natale aggrava come un masso. Gesù Bambino è in ferie a Cortina. Panettoni farciti aggrandano bipedi dalle ganasce immense. Vecchie Sibille divorziate strisciano impellicciate e stracche lungo le pareti disintonacate dei vicoli. Tutto, questa sera, sorprendentemente termina in "ate". Presepi ospitano gobbelloni maligni nella luce soffusa del lesto imbrunire.

Quale paese abbandonato da Dio è mai questo? Nei mattatoi commerciali chiassosi e sovraffollati si plasmano coscienze da rivendere a prezzi scontati. Vanitas trinca e si pavoneggia con compiacente indecoro. Delitto dovunque impera. Fantasime e bismatti color carnicino saltellano nel baraccone metafisico. Il ciarlatano Celionati digita affrettatamente il 2012. Astronomi sprizzolabili si sfracellano fragorosamente dalle altane del ghetto antico.

Non voglio più saperne di inforcare questi oculi de vidrio mirabolanti, che m'impacciano tristemente la vista. Riconsegnatemi, per favore, le lenti giuste, e da tempo smarrite. Questa sera voglio andarmene da solo in cerca di Giovanni Oca, camminare con lui di nuovo nelle foreste sorelle del Pavano Antico. Rivedrò finalmente le Muse eterne, le ballerine dai piedi lievi di rugiada nel bosco, e sarò felice.