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L'acqua di Saverio

Se i nostri cuori sono impuri tutto apparirà follia. Il velabro delle parole offusca ogni cosa. E' il verbo a generare nel tempo i tetri e ineludibili labirinti. Allontaniamo i cerretani immondi. La parola uccide in noi lo Spirito. Incessantemente aggirandosi per i luoghi dell'aura cui conduce il cuore, l'umile pellegrino silenzioso coglie dagli spiragli angusti del tramonto la luce intensamente incerta. Rappresasi in rara emulsione ambrata nella dolce penombra autunnale, la luce si tramuterà nel tempo, distillandosi lentamente, in quella rara e mitica acqua della vita che nei secoli è stata venerata dai sapienti. E' nell'acqua di Saverio, il miglior rimedio per debellare le infestazioni dei bruchi, che è segretamente custodita la verità. In un luogo segreto di Roma essa è gelosamente salvaguardata, presso i veglianti, che hanno vinto il sonno della morte. Più affannosamente si tenterà di trovarla meno speranze vi saranno di riuscirvi. Si appressano le ombre lunghe che conducono all'inverno. In quell'oscurità soltanto, che segretamente ciascuno teme, può generarsi la Luce. Soltanto uccidendo la vile speranza si può iniziare a vivere. Ars longa vita brevis.