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Salieri avvelena Mozart

Salieri avvelena Mozart e poi dispera. Già avverte il ludibrio del gran consesso adunato al vertice del remoto Olimpo, per schernirne l'impresa vana e mal condotta. Cala la notte fitta e tenebrosa. Nottole fosche creano labirinti nello spazio raggelato:
Terribil ombra
giganteggiando si vedea salire
su per le case e su per l’alte torri
di teschi antiqui seminate al piede.
(Parini, La notte, vv. 10-13)