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Sermones ad mortuos

Ricordo d'altri cui l'aria antica del luogo e la polvere lenta avevano incartapecorito l'anima. Si trascinavano recitando Sermones ad mortuos quasi si trattasse di semplici nenie propiziatorie o, chissà, di scongiuri per poter varcare soglie invisibili o incomprese. Grottescamente, si rivestivano di penne e si affiggevano al capo astrusi puntali, procurando di dare ad intendere che alcunché pur essi sapevano; alcunché di copernicanamente accetto agli dèi che ne governavano con mano severa le giornate pigre. Poi giungeva la sera, carica della mestizia che accarezza con dita crudeli i chiostri, e costoro se n'andavano reclinando la figura stanca, quasi intuissero che la notte li avrebbe presto carpìti a sè trascinandoli verso l'oblio.