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Il discepolo disse al maestro

Come l’anima possa giungere ad udire e vedere Dio, e cosa sia la sua fanciullezza nella vita naturale e in quella soprannaturale, e come possa immergersi in Dio dalla natura e nuovamente nella natura da Dio, e cosa siano la sua beatitudine la sua corruzione.

1. Il discepolo disse al maestro: “Come posso giungere alla vita soprasensibile, così da vedere e udire Dio?”.
Il maestro disse: “Se potessi per un istante condurti là dove non abita creatura, allora udresti le parole di Dio”.

2. Il discepolo disse: “Questo luogo è vicino o lontano?”.
Il maestro disse: “ E' in te, e se solo per un’ora farai tacere tutte le tue volontà e i tuoi sensi, allora potrai udire le ineffabili parole di Dio”.

3. Il discepolo disse: “E come posso udire, se faccio tacere i sensi e la volontà?”.
Il maestro disse: “Se farai tacere i sensi e le volontà tue individuali, allora l’udito, la vista e la parola eterni si riveleranno in te. E' infatti il tuo proprio sentire, volere e vedere che ti impedisce di vedere Dio”.

4. Il discepolo disse: “Ma come posso udire e vedere Dio, se Egli è sopra la natura e la creatura?”.
Il maestro disse: “Stando quieto e silenzioso sei quello che era Dio prima che la natura e la creatura fossero, e da cui Egli la natura e la creatura tue foggiò. Vedrai e udrai con quanto Dio vedeva e udiva prima che principiassero a essere la volontà, la vista e l'udito tuoi”.

5. Il discepolo disse: “Cosa mi impedisce allora di giungere a ciò?”.
Il maestro disse: “Null’altro che il tuo volere, udire e sentire, e il fatto che lotti contro ciò da cui sei disceso. Con la tua volontà individuale ti separi dalla volontà divina, e con la tua vista vedi solo nella tua volontà, che ottunde caparbiamente il tuo udito con cose terrene e ti trascina in un baratro. L’oggetto del tuo desiderio si poserà come un’ombra sopra di te per impedirti di giungere a Dio”...

Jacob Böhme, da La vita soprasensibile